martedì 26 gennaio 2016

PERCHE' LA STORIA CAMBI E CI SI RICORDI
di Alfredo Ale De Gregorio.


In questi giorni in cui si parla -e si spera- in una legge che -finalmente- dia a tutti gli italiani gli stessi diritti pubblico un intervento di un mio amico: Alfredo De Gregorio. Lo trovo semplice, corretto, estremamante efficace. FORTE come l'idea che ha dentro. Vi prego di leggerlo.

Tutti conosciamo la storia di Rosa Parks: era nera, faceva la sarta, e una sera - tornando a casa dal lavoro con i dolori ai piedi - si rifiutò di alzarsi per cedere il proprio posto ad un bianco; nonostante il bianco in questione, l'autista e due poliziotti la volessero costringere con le cattive.


Oggi, tutti abbiamo un'ottima opinione di Rosa Parks ("la madre dei diritti civili degli afroamericani") e una pessima opinione degli altri 4, di cui non sono rimasti i nomi ma solo la censura della storia e il disonore di cui li ha coperti la giustizia del tempo.

A quelli del "Family Day" vorrei dire questo. Voi siete oggi quello che il bianco prepotente, l'autista e i poliziotti erano al tempo di Rosa Parks. Non state chiedendo un diritto o giustizia per voi, siete lì per negarlo a qualcun altro. E non state negando una "cosetta" qualunque, ma il diritto di amare in un vincolo legalmente riconosciuto, di costruire una famiglia, un nucleo di "bene" e di "affetti".
Siete l'emblema della protervia e del sopruso. A breve, è così che vi ricorderà la storia. è così che vi ricorderemo tutti. 



Volevo giusto che lo sapeste, magari fate in tempo a redimervi per non dovervi vergognare, domani - davanti ai vostri figli - di esserlo stato.

di Alfredo Ale De Gregorio. 

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