giovedì 19 luglio 2012

       PARENTI E FIGLI DI.....

Cari a mici e a mice,
parliamo oggi di stampa e dei mille modi in cui si può usare la libertà...di stampa. Voi direte c'entra qualcosa la libertà di stampa con la qualità dell'informazione in Italia? Beh!.....insomma. Ma quante domande mi fate..... Delfini golosi!
Bene allora proprio perchè siete voi do sfogo a questa mia riflessione. Poco più di un anno fa , aprendo la cassetta della posta ho trovato il nuovo numero del settimanale A.


In copertina c'era Barbara Berlusconi fotografata mentre entrava in campo a San Siro per festeggiare la 18esima vittoria del campionato italiano da parte del Milan ( come sono lontani quei tempi ora che il nano politicante si è venduta mezza squadra per risparmiare.)
Il titolo? “La sfida di Barbara B. Amore, bambini e (per ora) lo scudetto”. Penso : Oh! Ecco un altro dei bei personaggi italiani da mettere in copertina perché rappresentativo delle difficoltà di inserimento nel mondo del lavoro dei giovani di oggi di cui lei è tipica rappresentate!
Mica il solito servizio sull'ennesimo inesistente ingravidamento della BELEN quando è un po' che non si vede in televisione.
Ed in effetti la primogenita di Berlusconi e di Veronica Lario , malgrado abbia solo 27 anni, ha fatto già tanto nella sua vita. Si è laureata in filosofia mentre allevava dei bambini. È vicepresidente del Milan Football Club. È socia fondatrice di una galleria d’arte importantissima. Ha fatto la scuola steineriana. Crede nei valori tradizionali tanto che quando ha fatto un piercing alla lingua ha tenuto nascosta la cosa al papà.
Non è credente ma ha un personale rapporto con la fede ( da del tu a Dio) e non sente l’esigenza di un matrimonio; specialmente in chiesa (e infatti è due volte madre e ha un nuovo compagno, Pato giocatore del Milan, mentre ha abbandonato il padre dei suoi due figli).
Barbara, come la madre, ha la passione per lo shopping, mentre con il padre condivide l’amore per le scarpe soppalcate e i tacchi alti 12.
Ooh! -finalmente ho pensato- un personaggio positivo, un esempio da seguire per i giovani. Anche perché immagino che i suoi incarichi siano stati guadagnati sul campo o dovuti a profonde esperienze qualificanti. No? (sono supposizioni.....) Però c’è qualcosa che non mi torna….
Chissà se, con un altro cognome, una ragazza della sua età e con la stessa situazione non verrebbe vista come una raccomandata, una persona leggera o avventata senza nessuna competenza nelle attività che ha deciso o le hanno fatto intraprendere.
Essere una donna giovane con due figli e un legame già finito forse nel vostro condominio verrebbe valutata non come una "figata" ma come una sconfitta e l'aver trovato l'amore proprio tra le file dei suoi giocatori ( suoi nel senso proprio del termine poichè il MIlan è una proprietà di famiglia) la fa tanto sembrare una velina qualsiasi!
 
   Ma forse ha ragione la direttrice di A ad averla messa in copertina e a santificarla all’interno. La meritocrazia, nella scala dei valori, non è un metro che va applicato sempre sempre.
   Essere "figlia o parente di" è un valore che va oltre a delle stupide competenze.


   Sennò come si potrebbe spiegare che una scopa senza personalità come la Roberta Armani sia al comando di un impero della moda o un nana ossiggenata e rifatta più di un superattico ai Parioli diventi la front man (beh woman non me la sentivo!) di una maison come Versace?
   Ma questi sono solo due episodi, se ci pensate bene conoscete dei casi simili anche voi, dal vostro medico, al vostro avvocato, al vostro notaio tutti posti assegnati di generazione in generazione alla facciaccia delle competenze. N'est pas?

Un bacio
la vostra
Zia Abby


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